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La Georgia nell’Unione Europea

2025-01-21 11:31

Francesca Ferro

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L’adesione all’Unione Europea rappresenta un tema centrale nella politica estera della Georgia

La Georgia nell’Unione Europea: rischi e opportunità per le relazioni bilaterali con l’Italia

L’adesione all’Unione Europea rappresenta un tema centrale nella politica estera della Georgia, un obiettivo dichiarato sia dalle istituzioni governative georgiane che da una significativa parte della popolazione. Tuttavia, il percorso è complesso e affronta molteplici ostacoli. Tra le principali criticità normative si evidenziano due leggi recentemente approvate che sono state giudicate non democratiche e che mettono in discussione l’allineamento del Paese ai principi fondamentali dell’UE.

 

La prima legge, “sulla trasparenza dell’influenza straniera”, è stata approvata a maggio 2024 ed impone restrizioni significative a tutte le organizzazioni della società civile che ricevono dall’estero oltre il 20% dei finanziamenti, obbligandole a registrarsi come “agenti stranieri”. Questa misura ha sollevato dure critiche da parte della società civile e della comunità internazionale, che l’hanno interpretata come un tentativo di limitare la libertà di associazione e di espressione. Il provvedimento ricorda leggi simili introdotte in altri stati con tendenze autoritarie, utilizzate per delegittimare e compromettere organizzazioni impegnate nella promozione dei diritti umani e delle libertà fondamentali.

 

La seconda legge controversa riguarda la normativa, approvata a settembre scorso, che vieta la cosiddetta “propaganda LGBT”. La norma è stata criticata per il suo carattere discriminatorio, che limita la libertà di espressione e associazione della comunità LGBTQ+ e promuove una narrativa ostile. Inoltre, data la sua natura volutamente ambigua, concede ampi margini di discrezionalità, aumentando il rischio di abusi da parte delle autorità. Parallelamente, il governo ha presentato un pacchetto di disegni di legge che, sotto l’egida della tutela dei “valori della famiglia e la protezione dei minori”, mina i valori di uguaglianza e inclusione, compromettendo l’esercizio di diritti fondamentali legati alla sfera personale e all’identità di genere.

 

Ulteriori criticità sono emerse durante le elezioni parlamentari del 26 ottobre 2024, viste come un referendum sulle aspirazioni europee del Paese. Secondo una missione di osservazione dell’UE, il processo elettorale è stato segnato da numerose violazioni, tanto da portare il Parlamento europeo a non riconoscerne i risultati e a richiedere nuove elezioni supervisionate da un’amministrazione elettorale indipendente, al fine di garantire trasparenza e rappresentatività.

 

Ad inasprire il clima politico è stata la dichiarazione del Primo Ministro Kobakhidze, rilasciata dopo la riconferma del Parlamento nazionale il 28 novembre 2024, in cui ha annunciato che i negoziati di adesione con l’UE non saranno una priorità prima del 2028, dichiarandone de facto la sospensione, e che, nel frattempo, il governo avrebbe rinunciato a qualsiasi sovvenzione europea di sostegno al bilancio. Queste affermazioni hanno scatenato proteste di massa in tutto il Paese, riflettendo il malcontento verso un governo percepito come distante dalle aspirazioni europee della società georgiana. 

 

Tuttavia, il deterioramento della qualità democratica ha avuto ripercussioni ben oltre i confini nazionali, determinando un arresto “di fatto” del processo di adesione all’Unione Europea. Al riguardo, la Commissaria per l’allargamento europeo, Marta Kos, ha sottolineato che solo l’abrogazione delle leggi che violano i valori europei potrà riaprire il dialogo. Tra le conseguenze, il congelamento di 30 milioni di euro dal Fondo Europeo per la Pace e di 121,3 milioni di euro dal portafoglio di assistenza dell’Unione, segno di una chiara disapprovazione da parte delle istituzioni europee verso le scelte politiche del governo georgiano. 

 

In conclusione, le recenti iniziative legislative, i problemi emersi durante le elezioni e l’assenza di una chiara volontà politica di adeguarsi agli standard europei mettono in luce le profonde difficoltà della Georgia nel bilanciare le proprie ambizioni europee con le complessità del contesto politico interno. Sebbene il Paese abbia ottenuto lo status di candidato nel dicembre 2023, il rispetto dei principi democratici e dello stato di diritto rappresenta ancora una sfida fondamentale per il suo futuro e per la credibilità del suo percorso europeo.

 

L’adesione della Georgia all’Unione Europea rappresenterebbe un momento cruciale per i rapporti bilaterali tra Italia e Georgia, già caratterizzati da una solida collaborazione economica, politica e culturale. Il sostegno italiano all’integrità territoriale e alla sovranità della Georgia, in linea con la politica europea, è il fondamento di una partnership che si è progressivamente rafforzata grazie a una serie di accordi e iniziative comuni. La Georgia è uno dei principali protagonisti della Politica Europea di Vicinato. Due tappe fondamentali nel processo di avvicinamento europeo della Georgia sono state la firma dell’Accordo di Associazione nel 2014, comprensivo dell’istituzione di un’area di libero scambio (Deep and Comprehensive Free Trade Area (DCFTA)), e la liberalizzazione dei visti nel 2017. Questi sviluppi hanno facilitato l’integrazione economica e sociale della Georgia con l’UE, creando le basi per una cooperazione sempre più stretta con i paesi membri, inclusa l’Italia.

Secondo i dati di Geostat, l’Italia è il terzo partner commerciale europeo della Georgia, e le relazioni economiche tra i due Paesi si sono rafforzate negli ultimi anni grazie a una crescente partecipazione di investitori italiani. La DCFTA, entrata in vigore nel 2016, ha ulteriormente rafforzato questi legami, consentendo agli imprenditori italiani di accedere a un mercato potenzialmente vantaggioso. La Georgia, con il suo regime “business friendly” (figurando in 7ma posizione nella classifica della Banca Mondiale sul cosiddetto “ease of doing business rank”), si presenta come una piattaforma strategica per accedere ai mercati asiatici. Infatti, grazie agli accordi di libero scambio con Cina e Turchia, e i negoziati in corso per ulteriori accordi con l’India, tramite la Georgia l’Italia potrebbe ottenere opportunità di espansione in aree geografiche difficilmente accessibili altrimenti. Il Business Forum UE-Georgia organizzato nel 2023, dopo una prima edizione nel 2022, ha sottolineato l’importanza della Georgia come “ponte strategico tra Europa e Asia”, una posizione che la rende particolarmente attraente per il mercato italiano.

 

Nel 2024 (periodo gennaio-ottobre), l’export italiano verso la Georgia ha raggiunto un valore di 334,62 milioni di euro, registrando un incremento del 12,9% rispetto all’anno precedente, segno di un rafforzamento delle dinamiche economiche tra i due Paesi. I settori chiave per la cooperazione economica italo-georgiana comprendono il manifatturiero, l’alimentare, il turismo, le costruzioni, il design e l’energia.

 

L’ingresso della Georgia nell’UE rafforzerebbe ulteriormente le relazioni bilaterali con l’Italia, creando nuove sinergie in ambito politico ed economico. Un mercato integrato permetterebbe di eliminare ogni barriera commerciale, incentivando investimenti e cooperazione in settori strategici. Dal punto di vista geopolitico, l’adesione della Georgia all’UE rappresenterebbe per l’Italia una leva strategica per rafforzare il proprio ruolo nel Caucaso meridionale, una regione di importanza cruciale per le rotte energetiche e commerciali tra Europa e Asia. La Georgia, infatti, è un hub fondamentale della nuova via della seta e del corridoio energetico europeo. Inoltre, l’Italia potrebbe beneficiare di un ruolo privilegiato come partner europeo di riferimento per la Georgia, grazie alla sua esperienza nei processi di integrazione regionale e alla sua posizione geografica strategica nel Mediterraneo, consolidando così il proprio ruolo come promotore di stabilità e sviluppo regionale. 

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